HOWARD HILL
Alabama 13 Novembre 1899, 04 Febbraio 1975
Nato in una piantagione di cotone, iniziò a tirare all’età di 4 anni con un arco costruito dal padre; a 5 anni prese il suo primo animale, un coniglio, che portò di corsa al genitore in preda a grande eccitazione. Nel 1925 si trasferì in Florida per lavoro e si avvicinò con successo al gioco del golf, ma dopo aver letto The Witchery of Archery di Maurice Thompson decise che l’arco sarebbe stato la sua vera passione. Ottenne risultati agonistici ineguagliati, fu campione nel National Flight Tournament per otto volte di seguito dal 1925, vinse consecutivamente 196 gare di Field Archery, più di ogni altro arciere nella storia. Durante la sua permanenza in Florida si appassionò alla caccia con l’arco imparando segreti e tecniche dagli indiani Seminole. Nel 1925, durante una battuta di caccia in Canada, abbatté con l’arco il suo primo cervo e il suo primo alce.
Vocato al longbow ne divenne un eccellente costruttore e sperimentatore, dopo l’uso di vari legni giunse alla conclusione che il Chinese Tonkin Bamboo fosse il migliore materiale che potesse usare per i flettenti.
Nel 1949 si recò in Africa per realizzare un lungometraggio dedicato alla caccia con l’arco e, tornato in America, raccolse queste riprese in un film dal titolo Tembo che, mandato in visione nel 1952, ottenne un notevole successo.
Howard Hill è stato il primo uomo bianco della storia ad aver abbattuto con arco e freccia un elefante, oltre a 2.000 animali di varie specie.
Era un virtuoso del tiro con l’arco e per questa sua rara abilità fu ingaggiato per realizzare riprese cinematografiche dove eseguire tiri estremamente difficili, anche su stuntmen, come nel film The Adventures of Robin Hood con Errol Flynn. Scrisse articoli per riviste di outdoor dell’epoca e pubblicò due libri: Hunting the Hard Way nel 1953 e Wild Adventure nel 1954.
Howard Hill fu insignito dalla National Field Archery Association con la Compton Medal of Honor nel 1963 ed è stato uno dei primi a entrare nella Archery Hall of Fame.
Morì di cancro a 75 anni e l’elenco strabiliante delle sue vittorie arcieristiche lo ha fatto soprannominare: “Il più grande arciere del mondo”.